La Piccola Parigi [recensione]

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Primi freddi e prime giornate di pioggia: cosa c’è di meglio del mettersi comode sul divano, magari con il camino acceso, una calda coperta sulle gambe, una tazza con una profumata tisana da sorseggiare, un piattino con una fetta di torta fatta in casa e un bel libro dal titolo “La Piccola Parigi”.

Che sia cartaceo o che sia su un tablet, leggere un libro fa sempre piacere.

Magari un libro non troppo impegnativo [non fraintendetemi eh! Per non impegnativo intendo un libro non troppo complesso che si faccia leggere volentieri anche la sera dopo aver messo a nanna i bimbi], ma che sia così magico da farsi leggere tutto in un fiato per la voglia di scoprire come va a finire.

Un libro che abbia il potere di farti tornare indietro nel tempo, a quando eri piccolina e tuo nonno ti raccontava di quando era giovane.

Un libro che abbia la capacità di incuriosirti talmente tanto da farti rimanere in testa la pazza idea di andare nel paese in cui è ambientato, per chiedere informazioni ai suoi abitanti e capire se la storia raccontata è davvero di pura fantasia [o magari è partita da una piccola verità].

Ecco, queste sono solo alcune delle mozioni e sensazioni che ho provato mentre leggevo il libro “La Piccola Parigi”, gentilmente inviatomi dal suo Autore Alessandro Tonoli [che ringrazio ancora per il regalo].
Nella sua prefazione, Alessandro, parla delle piccole cose che accadono in tutte le città, soffermandosi sul fatto che non sempre vengono notate, specialmente nelle città molto grandi, perché possono perdere d’interesse e d’importanza.

Beh, se avete imparato a conoscermi un pochino, sapete che per me le piccole cose sono quelle che contano di più e che mi piace far risaltare [sia quando scrivo, sia quando faccio delle foto].
Ora, se osservate bene la foto che ho scattato e che ho messo in alto come presentazione di questa mia recensione, potete notare alcuni particolari che ho scritto qualche riga fa. Ci ho messo più di un’ora per preparare questo set fotografico: l’unica cosa che ero certa di mettere era ovviamente il tablet acceso sulla copertina del libro.

Tutto il resto è venuto piano piano, ripensando alle emozioni che ho provato mentre leggevo il libro.

Dopo aver posizionato tutto quanto, ho iniziato a scattare, approfittando della bellissima giornata di sole, ma mentre riguardavo le foto, non ero convinta…mancava qualcosa! Mi sarebbe piaciuto mettere qualcosa che richiamasse Parigi [dopotutto è il titolo del libro, no?!], ma purtroppo non ho in casa nessun souvenir di questa città. Poi, girando per il soggiorno, il mio sguardo va verso il nostro albero di Natale e…TROVATO! In un nano secondo collego un oggetto a un piccolo [ma allo stesso tempo grandissimo] dettaglio di questo libro.

Lo dispongo sul set e scatto la foto definitiva.

Ovviamente non vi svelerò qual è questo oggetto, altrimenti vi rovinerei la lettura. Ma una cosa ve la voglio dire:

Non fatevi ingannare dal titolo del libro, perché non è sempre tutto così scontato come sembra!

Spero di essere riuscita ad incuriosirvi almeno un pochino e di essere riuscita a spiegare appieno le sensazioni che ha suscitato in me “La Piccola Parigi”.
Beh, ora non vi resta che leggere il libro (lo trovate in vendita anche on-line) e dirci cosa ne pensate.
Buona lettura!

 

Finito….Grazie di aver letto i miei appunti, FEDERICA!

 

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